mercoledì 5 novembre 2008

Vai a postare!

Vai a postare!
Vai a postare!
Vai a postare!
Non avete idea di quante volte Ste e Fave mi hanno ripetuto, sera e mattina con accademica regolarità, questo invito/minaccia/ammonimento.
Vai a postare!

E io indisciplinatamente mi sono ostinato a mantenere il mio silenzio radio. Anche complice il fatto che il PC era costantemente occupato dai miei soci e che aspettare il mio turno in tarda nottata dopo una giornata di cammino/corsa a NY non era proprio nelle mie corde.

Ora che è tutto finito, che sono davanti al PC di casa con sottofondo "The Lamb lies down on Broadway", vorrei essere capace di riassumere tutte le emozioni che questo viaggio mi ha dato e so già che non ne sarò capace.
E mi è improvvisamente venuta la voglia di raccontare quanto ho vissuto, forse anche per rivivere ogni singolo momento di questo straordinario viaggio.
Ho scattato centinaia di foto che mi aiuteranno in questo: spaziano dal macro al micro, dall’Empire State Building al cartello stradale, dalla tavolozza di verdi e rossi di Central Park alla colonna della fermata della metropolitana più scalcinata. Ora il riguardarle, però, mi fa venire solo tanto magone per l’avventura conclusa.

Innanzitutto la maratona: la mia preparazione tecnica non era certo quella dei miei compagni di avventura. Forse per questo mi sono avvicinato al viaggio con un fervore e un entusiasmo un po' offuscato…
Ma vi assicuro che non per questo le emozioni sono state meno intense.
Ora, passato il dolore alle gambe, vorrei riviverla minuto per minuto questa maratona per quanto è stata totalizzante. L’averla corsa “in solitaria” ha reso tutto forse più faticoso ma anche più intenso.

I ricordi più vividi?
Il vento freddo dell'alba a Staten Island, il Ponte di Verrazzano corso guardando verso l'alto i pilastri e i tiranti, la gente ai lati delle strade nel Queens che urla "Roberto keep running, you can do it!", "Go Roberto, gooo!", l'asfalto ai ristori reso appiccicoso dal Gatorade, i cartelli "Pain is temporary, pride is forever", il quartiere di Brooklyn degli ebrei ortodossi, il gelido ponte di Queensboro, l’interminabile 1st avenue…
Potrei continuare all’infinito, tanti sono i ricordi impressi nella mente.

Ma anche i giorni precedenti e successivi sono stati bellissimi.
Ho avuto l’onore di avere due compagni di viaggio “ideali” con cui si è condiviso tutto, senza imporre scelte o decisioni, accordandosi da cosa andare a vedere al locale in cui mangiare un boccone.
Grazie a Ste e Fave per aver reso questa maratona e questa vacanza ancora più indimenticabile. Siete stati grandi!

Ecco, ci sarebbero tante altre cose da dire, ma il fuso orario comincia a far un po’ arrugginire la scrittura e domani mi aspetta una lunga giornata di lavoro.
Buona notte ragazzi, mi mancherà il dovervi chiamare alle 2 di notte per dirvi di cambiarvi e andare a letto o lo svegliarvi in metropolitana per evitare di farvi scendere al capolinea di Coney Island!
Adesso tocca voi “ANDARE A POSTARE”!

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