Come ho sempre risposto a tutti coloro che mi hanno posto la domanda "In quanto tempo cercherai di correre la Maratona?", ho iniziato la preparazione un anno fa con un solo ma imprescindibile obiettivo: arrivare in fondo, magari camminando o addirittura strisciando, ma tagliare quel maledetto traguardo.
Tuttavia, nel corso dei mesi, sia perché gli allenamenti sono costruiti con l'intento di "spingersi sempre un po' oltre" sia perché la preparazione deve essere impostata sul passo che ci si pone come obiettivo in gara, ho un po' rivisto le mie aspettative e le mie velleità. Già alcuni mesi fa mi ero detto che sarebbe stato un gran risultato correre senza sosta per tutti i 42,195 km, poi, durante l'estate, complici i numerosi allenamenti e i risultati sempre più incoraggianti, avevo deciso di provare a darmi come obiettivo le 4h30', pari a circa 6'24"/km. Questo tra l'altro era il tempo obiettivo che ci eravamo dati con Fave e Goby quando se ne era discusso in Giugno per impostare gli ultimi mesi di allenamenti e di preparazione.
C'è un limite a mio giudizio invalicabile: correre la Maratona di NY in meno di 5 ore garantisce che il proprio nome sia pubblicato sul New York Times del giorno dopo con il tempo finale. Ci si può perdere un'occasione del genere?
All'inizio di Settembre sono rimasto colpito dal leggere in un sito dedicato alla NYC Marathon la storia di un canadese che, pur avendo impostato la sua preparazione per scendere sotto le 4h30', aveva deciso il giorno della gara di provare a stare sotto i 6'00"/km, pari a un tempo finale di 4h13'10" e aveva chiuso la gara in 4h12'30". Mi sono detto che, per la somiglianza della mia situazione, questo dovesse essere il mio obiettivo e ho modificato le tabelle di allenamento per provarci ottenendo risultati molto incoraggianti, come i 10k corsi in 53'38" l'11/09 (media 5'22"/km) e la Mezza di Buccinasco il 21/09 in 1h58'56" pari a 5'39"/km.
Attenzione: correre la Mezza in 5'39"/km non garantisce proprio nulla in prospettiva Maratona perché ovviamente l'eventualità di non arrivare in fondo è sempre dietro l'angolo. Per chi però è preparato per la distanza intera ci si può affidare a diversi studi che dimostrano che, per un runner amatore, il tempo della Maratona a partire da quello della Mezza possa essere ottenuto con discreta approssimazione moltiplicando il primo per il coefficiente 2,15.
Quanto fa 1h58'56" x 2,15? Fa esattamente 4h15'42". Possibile che non si riescano a "limare" 2 min e mezzo in 42 km, mi sono detto?
Ora che siamo a una settimana dall'evento il mio cervello si sta facendo "accarezzare" dall'idea di correre sotto le 4h finali, pari a 5'41"/km. E' dura, durissima... ma quel 3 davanti è davvero affascinante e mi sta stregando. E' anche però molto pericoloso: partire troppo forte per stare sotto le 4h potrebbe significare arrivare a un certo punto e non averne più e rischiare addirittura il ritiro.
In attesa di una decisione che credo prenderò il giorno stesso magari vedendo come "girano" le gambe e come mi sento dopo 8-10 km, mi sono costruito delle tabelle (vedi figura) per darmi degli obiettivi intermedi nell'ipotesi di correre in 4h00', 4h05', 4h10' e 4h13'. Me le porterò dietro in corsa sperando che, al momento opportuno, mi aiutino a capire a che passo impostare la gara e come raggiungere il tempo obiettivo.
Non voglio nemmeno correre da solo: ormai è chiaro che Goby farà corsa a sé, non solo per il fatto che ha impostato una preparazione sui generis e non sa a quale passo correrà ma anche perché gli è stato assegnato il pettorale di un altro colore rispetto al mio e a quello di Fave (blu lui e arancione noi) e quindi, avendo un'altra zona di partenza, dovrà correre da solo.
Vorrei invece correre insieme a Fave, perché avere la possibilità di parlare aiuta a percepire solo una parte della fatica: i suoi risultati di questo periodo sono strabilianti e mi sa che, se decide di andarsene, farò fatica a stargli dietro e mi converrà lasciarlo andare.
In tutte le tabelle ho comunque impostato la partenza e i primi 3 km a un passo lento: ho letto che a causa della salita del Ponte di Verrazano (1,6 km) e della folla incredibile che ti corre a fianco, davanti e dietro, non è possibile correre al proprio passo ma occorre "farsi strada" a gomitate e limitare i danni. Poi, con il diradarsi della folla, dopo qualche km si riesce a impostare meglio il proprio passo. Così farò.
Certo che quel 3 davanti continua ad avere un maledetto fascino...
Ciao, Stefano.
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