giovedì 30 ottobre 2008
Partenza!!!
Gemelli diversi
Numeri di gara e "Fan Alert"
mercoledì 29 ottobre 2008
Cor(r)o non ha mai creduto nelle mie possibilità
Siamo partiti con poco fiato e onestamente con troppi kg da portare appresso per 42 km …
Con il trascorrere dei giorni, delle settimane e dei km, la resistenza alla fatica è aumentata, così come il fiato e anche la velocità di crociera; in modo inversamente proporzionale è invece diminuito il peso.
La foto sopra, dove sono ritratto con la polo ufficiale 42@42, testimonia come Cor(r)o, che ha curato la realizzazione dei capi di abbigliamento, non ha mai creduto sino in fondo alle mie possibilità di perdere gli oltre 10 kg in eccesso e ha continuato ad associarmi ad una "oversize".
42a42.blogspot.com oppure 42at42.blogspot.com?
Aprendolo occorre subito dare un indirizzo a cui il blog sarà raggiungibile e noi ovviamente scegliemmo il nome del progetto, 42@42. Il problema è quella @ perché non sono ammessi caratteri diversi dagli alfanumerici nell'indirizzo e quindi optammo per 42at42 ottenendo, però, la risposta che quell'indirizzo era già utilizzato.
Fate una prova: digitate l'indirizzo http://42at42.blogspot.com...
Curioso, eh? Running away from obesity, un po' come noi, anche se a 160 kg nessuno è mai arrivato...
Non è di buon auspicio e, considerando che la NYC Marathon si corre il giorno dei defunti, pure un tantino portasfiga...
Insomma, un cornetto in valigia che dite, ci sta?
Ciao, Stefano.
Halloween a New York
martedì 28 ottobre 2008
Sul logo del progetto 42@42
-5!!! (e previsioni del tempo)
Adesso che mancano solo 5 gg è già possibile dare un'occhiata alle previsioni del tempo per Domenica (vedi giù in fondo nel blog): "Mostly cloudy", OK, nuvoloso può andare, basta che non piova! Il problema sono le temperature, soprattutto le minime. Le previsioni dicono 41 °F che corrispondono a 5 °C e c'è da scommetterci che la zona di partenza della Maratona, situata a ridosso del ponte Giovanni da Verrazzano (che gli Americani scrivono con una z sola) cioè all'uscita dalla baia di NY verso l'Oceano Atlantico, sia sottoposta a venti non proprio caldi e lì dovremo sostare dalle 6,30 circa all'orario dello sparo di partenza, cioè le 10.
Abbiamo quindi preparato un indumento che ci servirà per rimanere caldi prima del via ma che poi dovremo buttare iniziando a correre: per me è un vecchio pile di non so quanti anni fa che ha svolto e terminato il suo onorato servizio. Sarà raccolto dagli organizzatori della Maratona come tutti gli altri indumenti "gettati" e dato in beneficienza agli homeless americani.
Stasera dopo cena, per quanto mi riguarda, ultima seduta di ripetute e poi a casa a terminare la preparazione della valigia e dell'attrezzatura. Come dice Fave c'è ancora molto da preparare e da rifinire soprattutto per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche: macchina fotografica, videocamera, Garmin + cardiofrequenzimetro e poi tutti i caricabatterie che da soli occuperanno una parte consistente della valigia (che speriamo non esca dai pesi massimi consentiti cioè 22 kg).
A presto (di corsa).
Ciao, Stefano.
lunedì 27 ottobre 2008
domenica 26 ottobre 2008
Tempo obiettivo per NY - Post un po' tecnico per chi già corre...
Solo pronunciare i nomi di Manhattan, Queens, Brooklyn, Bronx, Ellis Island mi dà i brividi.
Mi sembra di entrare dritto dritto in un qualcosa che sta a metà fra un libro di storia, un film di gangster e un'idea astratta. E l'immaginazione salta, con pochissima coerenza, dalle riprese in bianco e nero degli immigrati italiani ai "Guerrieri della notte", da Simon & Garfunkel all'11 Settembre... e forse proprio lì sta il bello di avvicinarsi a NY.
Quanto alla mia preparazione "atletica", beh, lo sapete... è quella che è.
Oggi pomeriggio mi sono fatto 2 ore e 10 di corsa in aperta campagna da buon provinciale, ma non chiedetemi il ritmo, non ve lo saprei dire. Ho sempre corso per rilassarmi e staccare il cervello e l'imposizione della corsa per la preparazione è stata per me, lo ammetto, una sofferenza.
Quando mi sono fermato vedevo le mie spalle "fumare" come se stessi andando a fuoco.
Ora ho le gambe dure e l'interno coscia arroventato, e mi spaventa pensare cosa vorrà dire affrontare 42 km di corsa (o di cammino).
D'altronde non ho ambizioni di concludere la maratona in un certo tempo, mi basta solo esserci, viverne il clima ed arrivare alla fine, in qualunque stato fisico mi troverò.
Anzi forse la soddisfazione sarà ancora più grande, nel vincere con fatica e rabbia la stanchezza, i dolori muscolari che già a 21-22 km cominciano a tormentarmi e la tentazione di mollare.
La mia sarà una maratona tutta in salita, altro che il ponte di Verrazzano!
Buona notte.
-7!!!
Mancano solo 7 giorni e l'adrenalina sale...
Naturalmente fervono i preparativi: abbiamo completato l'abbigliamento da gara (vedi foto) e io ho già iniziato a preparare la valigia perché poi questa settimana il tempo sarà poco.
Per quanto riguarda l'abbigliamento da gara con molta pazienza e manualmente abbiamo ritagliato da un pezzo di materiale retroriflettente 3M (grazie a Gianfri, Maurizio e Lele) il logo del progetto 42@42 e i nostri nomi perché a NY è consuetudine che la gente gridi il nome dei partecipanti per incitarli. Già riesco a sentirlo... "Go, Stefàno, go!!!", che brividi, ragazzi...! Il solo problema è che non ho mai sentito un anglosassone pronunciare il mio nome con l'accento tonico corretto sulla "e" ma sempre sulla "a"... Va be', who cares? Quando saremo per le strade di NY non mi preoccuperò certo per questo.
Stamattina "sgambata" di 18 km circa con Fave per il centro di Milano. Ci siamo pure tolti la soddisfazione di percorrere via della Spiga di corsa intorno alle 8,00. Ovviamente era deserta come del resto quasi tutte le altre strade, mentre abbiamo incontrato diversi "compagni" di corsa ai giardini di via Palestro e, ovviamente, al Parco Sempione, paradiso dei runners. Alla fine abbiamo fatto poco meno di 18 km a 5'29"/km di media: non male per quella che doveva essere una corsetta di avvicinamento e di scarico a soli 7 giorni dal via.
Programma della settimana per quanto mi riguarda:
domani sera o Martedì seduta di ripetute (15 min. warm-up, 6x400 m a 4'45"/km con 1' di intervallo, 10 min. cool-down).
Mercoledì o Giovedì ultimo medio da 5-7 km a 5'20"/km e poi, Venerdì mattina, PARTENZA!!!
Sabato mattina saremo impegnati nella Friendship Run, una "camminata" di 2.5 miglia che, se non aggiunge ovviamente nulla alla preparazione, è però molto suggestiva dal punto di vista dell'evento: è organizzata per tutti gli stranieri che corrono la Maratona, si parte dal Palazzo dell'ONU e si arriva in Central Park, a poche centinaia di metri dal vero arrivo del giorno dopo. E' una sfilata variopinta e multicolore perché ogni partecipante o quasi avrà una bandiera del paese di provenienza. Cercheremo di postare delle foto.
Ciao, Stefano.
domenica 19 ottobre 2008
42@42 - La storia
Chi siamo?
Siamo 3 amici: Andrea (Fave), Roberto (Goby) e Stefano (Coro); Roberto e Stefano sono fratelli. Malgrado di nascita siamo tutti e tre milanesi, le nostre strade personali e professionali ci hanno portato a essere fisicamente distanti: Andrea abita a Milano zona viale Ripamonti, Stefano a Buccinasco (MI) e Roberto a Sant'Ilario d'Enza (RE).
Andrea è sposato con Laura e ha tre figli: Matteo (5), Tommaso (3) ed Elisabetta (7 mesi).
Roberto è sposato con Sandra e ha un figlio, Alfredo (8)
Stefano è sposato con Antonella e ha due figlie: Sara (12) e Silvia (6).
Professionalmente operiamo in settori completamente disgiunti: Andrea è un Architetto e lavora in una catena di supermercati, Roberto è laureato in Scienze Ambientali e lavora in un'Azienda che produce automazione industriale del modenese e Stefano è un Ingegnere e lavora in un'Azienda industriale del milanese.
Cos'è il progetto 42@42?
Il progetto 42@42 nasce circa un anno e qualche mese fa: difficile attribuirne la paternità, perché certamente l'idea originale è da condividere. Da tempo, infatti, sia Fave sia Coro mostravano insofferenza rispetto alla vita completamente sedentaria imposta dai ritmi lavorativi e dalla vita familiare e ambivano a rimettersi in movimento e, perché no, perdere anche quei fastidiosi kg di troppo accumulati negli anni precedenti.
Fave, pur essendo stato un pallavolista di buon livello (ha giocato fino alla serie B1), da anni esercitava un'attività sportiva molto limitata (in piscina con i bimbi al sabato mattina...). Gli unici movimenti di Coro, non avendo avuto neanche un passato da sportivo, erano quelli delle braccia sul volante dell'auto e quelli delle dita sulla tastiera del PC. Goby, pur avendo coltivato da sempre la passione per il running, non brillava certo per continuità e assiduità.
Che cosa sia scattato è difficile dirlo: uno psicologo probabilmente spiegherebbe la cosa come una delle crisi post 40 anni che colgono gli uomini che vedono trascorrere inesorabilmente gli anni e che desiderano "fermare il tempo".
Noi, in effetti, non abbiamo una spiegazione: è successo e basta. Volevamo metterci in gioco su una sfida vicina ai nostri limiti, volevamo celebrare degnamente l'arrivo dei 42 anni, volevamo verificare la nostra volontà e le nostra determinazione... insomma eravamo desiderosi di compiere un'impresa "storica" grazie alla quale sentirci ancora capaci di stupire innanzitutto noi stessi.
Per farla breve: ci siamo convinti che dovessimo tentare qualcosa e quel qualcosa è stato identificato nel correre una maratona. Complice poi il fatto che Fave e Coro sono del 1966 e quindi hanno compiuto nel 2008 42 anni è nato il progetto 42@42, ossia la sfida di preparare e correre una maratona (42 km e 195 m) a 42 anni suonati e il tutto in un anno di tempo.Si trattava di scegliere quale maratona, ma su questo i dubbi sono stati molto pochi: la Maratona per antonomasia, quella con la M maiuscola per importanza, prestigio, tradizione, ambientazione, difficoltà, etc. è quella di New York e a Ottobre 2007 decidemmo di partecipare all'edizione del 2008, con quindi un solo anno a disposizione per preparare l'appuntamento.
All'inizio sembrava che altri si sarebbero aggregati: in effetti il gruppo di amici con cui ci frequentiamo è composto da coetanei e quindi all'inizio le adesioni raccolte erano almeno una in più e un altro paio di persone sembravano davvero intenzionate a unirsi a noi. Poi, purtroppo, impegni familiari e lavorativi non hanno permesso che l'adesione morale diventasse fattiva e quindi, in definitiva, siamo rimasti in 3.Il progetto fu lanciato Sabato 20/10/2007 in una serata in cui fu presentato, tanto per farci due risate, anche il "Manifesto del MaratoNYsmo" (vedi post successivo) e in cui furono spiegati, a grandi linee, i capisaldi del progetto stesso.
Beh, insomma, per il momento avete letto abbastanza... Se avete domande non avete che da inserire un commento e vi risponderemo.
Nei prossimi giorni, all'avvicinarsi dell'evento, arricchiremo il blog con altri contenuti.
Ciao.
Questo è il testo del documento con cui lanciammo tra la cerchia di amici il progetto 42@42.
Manifesto del MARATHONYSMO
Milano, 20 Ottobre 2007
- Noi vogliamo metterci alla prova e affrontare con ardimento e temerarietà una grande sfida.
- Il coraggio, l'audacia, la ribellione al sovrappeso e all'inattività saranno elementi essenziali della nostra azione.
- La nostra azione esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo invece esaltare l'uomo nuovo fatto di movimento aggressivo, insonnia febbrile, passo di corsa, salto mortale, schiaffo e pugno.
- Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della corsa. Un gesto atletico ricco di sfida, la ricerca del miglioramento continuo, un uomo che affronta i propri limiti… Una corsa determinata, che aspira al grande e all'epico, è più bella di qualsiasi altro sport.
- Noi vogliamo inneggiare all'uomo che corre, la cui scarpa mangia l'asfalto e il cui pensiero è lanciato a corsa, esso pure, sul percorso da compiere.
- Bisogna che l'uomo nuovo si prodighi con ardore, impegno e determinazione, per aumentare l'entusiastico fervore di chi lo circonda.
- Non v'è più bellezza se non nella sfida. Nessuna azione che non abbia un carattere sfidante può essere accettata. La corsa deve essere concepita come un violento assalto contro le forze della sedentarietà, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo nuovo.
- Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli...! Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata la sfida eterna al percorso e la resistenza onnipresente.
- Noi vogliamo glorificare la guerra all'inerzia e al sovrappeso – sola igiene del mondo –, l'approccio scientifico, il miglioramento, il gusto per la fatica, il gesto distruttore dei lipidi, le belle idee per cui ci si sfida e il disprezzo dell'inazione e dell'inoperosità.
- Noi vogliamo distruggere i luoghi comuni, le abitudini, i pregiudizi d'ogni specie, e combattere contro il nonfateipirlismo, il tantononcelafaretemaismo, il nonvogliomorirgiovanismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
- Noi prenderemo parte alle grandi folle agitate dalla corsa, dal piacere e dall'adrenalina: saremo parte del corteo multicolore e polifonico nella capitale morale del mondo nuovo; ci esalteremo di fronte al vibrante fervore del viaggio e della notte precedente, incendiata da violenti pensieri; entreremo nelle stazioni ingorde, divoratrici di serpi elettriche; sorpasseremo i ponti simili a ginnasti giganti che fiutano l'orizzonte; ci commuoveremo di fronte alla striscia arancione e ai numeri che sanciranno la nostra vittoria; proveremo l'emozione di riabbracciare i nostri cari, partecipi dell'impresa compiuta; gusteremo la rigidità del corpo del giorno successivo; ci addormenteremo vincitori sul volo scivolante dell'aeroplano al ritorno, il cui motore garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.
È oggi che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di sfida travolgente e incendiaria col quale fondiamo il MARATONYSMO perché vogliamo liberarci dalla cancrena di professori, svogliati e sedentari. Già per troppo tempo siamo stati in balia della nostra paura. Noi vogliamo liberarci dai timori e dai condizionamenti e affrontare con coraggio e temerarietà la sfida pura.
Coro, Fave, Massimo.