mercoledì 1 gennaio 2014

Rieccoci!

Abbiamo deciso di riprendere in mano il blog che giaceva inutilizzato da 4 anni.
Ci scriveremo per parlare e documentare le prossime imprese, tra cui quella del 2015 di cui avremo occasione di parlare più avanti.
A presto,
Stefano

venerdì 25 dicembre 2009

Natale


La neve caduta nei giorni scorsi e la pioggia incessante di oggi non ci consentono di uscire a correre. Per una volta questa situazione non è così tragica visto che siamo a Natale...
Toneremo a parlare di corse (la stagione 2010 è alle porte) ma questa è la notte più magica dell'anno e quindi lasciamo parlare lei.
A presto e Auguri a tutti!

martedì 17 novembre 2009

Sembra una barzelletta …


Ci sono due amici che cominciano insieme a correre: obiettivo la maratona di NY.
Dopo un anno, emozionati, sono insieme sul traguardo di Central Park e decidono di continuare a correre.
Due settimane dopo il rientro dagli USA il primo si rimette subito in gioco e arriva al traguardo della Maratona di Milano.
Il secondo giustifica la mancata presenza con una infiammazione al tendine d'achille.
A distanza di qualche mese il primo si presenta anche alla partenza della Collemarathon. E sono tre...
Ma non finisce qui; dopo qualche giorno lancia il suo proclama delle quattro maratone da correre nell'anno solare.
Il secondo lo lascia fare, forte del suo credo: " Semel in anno licet insanire".
A settembre i due amici si ritrovano sul traguardo della Maratona del Lago di Garda.
Poi le strade si separano di nuovo e, storia recente, il primo corre Venezia ad Ottobre e la Milano-Pavia a Novembre.

Al secondo, sempre più incredulo, ammirato e forse anche un po' invidioso, per non perdere il passo, non rimane altro da fare che sciogliere il suo voto, lanciandosi verso il 2010 con il doppio obiettivo di un maratona primaverile ed una autunnale.

Per il momento l'ho solo scritto, e mi sembra davvero una barzelletta.
Poi vedremo se ci sarà anche da ridere, ciao, fave.

mercoledì 16 settembre 2009

Anche il tempo corre.





Un altro post senza parlare di corsa, nonostante il titolo.
Con due immagini voglio raccontare del tempo che passa e di quando ti accorgi quanto possa correre velocemente.
La prima foto è stata scattata ieri al primo giorno di scuola di Matteo.
La seconda foto invece è di qualche anno fa, anche se mi sembra ieri ...
Il tempo corre veloce e ieri è stata una giornata emozionante.
Almeno quanto quella di NYCM 2008.

domenica 6 settembre 2009

Chapeau!


Per una volta non si parla di corsa.
Si rallenta.
Anzi ci si ferma, per il giusto tributo a chi oggi compie 43 anni ed esce dalla finestra temporale del 42@42 con ben 3 maratone completate nei 365 giorni a disposizione.
Tutto il resto è storia.
Auguri.

sabato 20 giugno 2009

Per una volta alla finestra

Stavolta alla finestra ci sono io, mentre Fave fra circa 4 ore sarà impegnato nella Mezza di Roma che partirà, orario inusuale, alle 23,00.
Che dire? Beh, un po' di invidia c'è, correre nella capitale su un percorso che passa in tutti i luoghi più belli non deve essere male davvero...
Sarà per la prossima volta! Per il momento, non potendo essere per le strade a fare il tifo per lui, lo farò col pensiero.
Io mi consolerò – si fa per dire… – con un'uscita da 24 km domattina con Massimo. Percorso previsto, visto che non ci sono tapasciate interessanti, un giro nelle campagne tra Buccinasco, Assago e il Naviglio Grande.
Evvai Fave, né i sampietrini né i sette colli potranno fermare te e Spino...!

Ciao, Stefano.

mercoledì 17 giugno 2009

Calura

Ormai è più che lampante, soffro il caldo in maniera anomala e in questi periodi di afa mi trasformo in un pivello della corsa che ha difficoltà a completare anche 10 km di seguito.

Credo anche di aver capito la ragione: nello svolgimento di ogni attività compresa la corsa ho sempre sudato molto poco. Siccome il sudore è un elemento che favorisce la termoregolazione corporea - cioè contribuisce a "espellere caldo" dal nostro corpo - evidentemente, quando corro con queste temperature esterne, il mio meccanismo di regolazione si inceppa e soffro in maniera incredibile.

Questa è a mio avviso la ragione delle prestazioni davvero poco esaltanti di questo periodo, a cominciare dalla StrAssago di circa un mese fa quando, complice la prima giornata davvero calda della stagione, ero stato costretto a rallentare e a far ricorso a ogni energia residua per completare i 15 km del percorso.

Da lì in avanti è stato un susseguirsi di uscite completate con grandissima fatica fino a Domenica scorsa 14/06 quando con Massimo abbiamo corso una tapasciata di 21 km a Casalpusterlengo e sono arrivato dopo oltre 2 ore e mezza in condizioni fisiche pessime. Pur iniziando a correre alle 8.10, la temperatura esterna era già oltre i 25 °C e col passare del tempo è ulteriormente salita e ha trasformato le strade di campagna del percorso - peraltro totalmente esposte al sole - in una sorta di brughiera cocente.

Ho un'unica soluzione per evitare di rimanere intrappolato dal caldo: correre la sera tardi o la mattina presto. L'altroieri sono uscito alle 23.30 per una seduta di ripetute, stasera uscirò alle 23 circa per i 10 km di medio, Domenica voglio uscire non più tardi delle 6.30 per completare i 24 km previsti dalla tabella per la preparazione alla Maratona del Lago di Garda. E' ovvio che non sia piacevole puntare la sveglia alle 6 anche di Domenica, ma è l'unico modo per evitare la calura...

Ciao, Stefano.

mercoledì 6 maggio 2009

And then there were 3!!!


E sono 3...!!! Ragazzi, ce l'ho fatta, sono arrivato in fondo!

4h47'23" il real time ma vi assicuro che vale molto di più di quanto non appaia: la ColleMar-athon è una Maratona bellissima, suggestiva, affascinante e stupendamente organizzata, dove mi sono sentito più "coccolato" che a New York. Ma tremendamente dura, piena di salite che spaccano le gambe, quest'anno resa ancora più difficile da una tramontana tesa che ha spirato incessantemente in direzione quasi sempre contraria a quella di corsa.

Ma andiamo per ordine.

Dicevo della bellezza e del fascino: pur conoscendo bene la maggior parte dei luoghi dove la Maratona transita, passarci correndo è tutt'altra cosa. Si parte dall'ingresso della cinta muraria di Barchi, un paesino di 1.000 abitanti nell'entroterra a circa 30 km dal mare. E' un borgo molto suggestivo che risale al '500, arroccato su una collina da cui si gode un panorama mozzafiato sulle vallate e sui paesi circostanti. La partenza è emozionante: un colpo di bombarda mediovale sparato da un figurante in costume storico segna l'inizio della corsa e migliaia di coriandoli colorati vengono sparati sui partecipanti nei primi metri dopo lo start. Io ero talmente emozionato e concentrato nell'automotivarmi che mi sono addirittura scordato di far partire il cronometro del Garmin, cosa mai successa finora. Il primo km è una discesa secca e insidiosa perché "facile" e quindi si rischia di strafare e pagarla poi. Ma l'illusione dura poco, perché dopo il 2° km la strada comincia a salire verso Mondavio, uno dei gioielli delle Marche. E' un borgo-castello medioevale perfettamente conservato, dove la Maratona prima costeggia le imponenti mura esterne e poi transita dentro al castello (dove la castellana in costume accoglie i partecipanti), nelle sue segrete e nel cortile dove campeggiano diversi strumenti bellici medioevali tra cui una catapulta in legno. Lì il cartello del 5° km indica che si è solo all'inizio e che la strada è ancora lunghissima. Il tempo di vedere altri figuranti in costume storico tra cui trombettieri e sbandieratori e la Maratona torna a scendere uscendo da Mondavio e procedendo in direzione Orciano, dove si giunge intorno all'8° km dopo una salita lunga e difficile che culmina con l'ingresso nella cinta muraria e nel centro storico del paese. Io mi sono assestato intorno ai 6'15"/km e procedevo piuttosto tranquillo, correndo in un gruppetto formatosi prima di Mondavio insieme ad altri runners tra cui un riminese di nome Davide simpaticissimo, che non perdeva neanche un'occasione per provarci con tutte le ragazze che incontrava ai bordi del percorso. Quando ne vedeva una accelerava, le faceva una battuta e un apprezzamento, chiedeva il numero di telefono, le dava un bacio e poi ricominciava a correre come se nulla fosse successo. Un vulcano di iniziative e di battute in alcuni casi esilaranti che mi hanno aiutato per un lungo tratto a non sentire la fatica e i km macinati. Peccato che non sia più riuscito a tenerlo dopo i 16 km...

Poche centinaia di metri di selciato nel centro storico di Orciano e si è già fuori da questo terzo borgo in direzione di S. Giorgio di Pesaro, quarto paese murato che giunge dopo circa 13 km di percorso al termine - manco a dirsi - di un'altra salita, stavolta un po' più dolce. Si gira intorno alle mura entrando brevemente nel centro storico e poi si riesce in direzione di Piagge, piccolo paese a circa 200 m s.l.m., che si raggiunge dopo 16 km di corsa preceduto da altri difficili saliscendi che tuttavia consentono di godere di panorami bellissimi sulle colline circostanti. Dopo altri 5 km si arriva a Cerasa, dove c'è il passaggio al cartello e alla rilevazione tempo dei 21,097 km (Mezza Maratona). A questo punto manca "solo" un paese da attraversare, S. Costanzo, che arriva dopo altri 6 km e dopo la "mitica" salita di Solfanuccio (vedi oltre). Anche a S. Costanzo viene attraversato il bellissimo centro storico dove era presente un sacco di gente e di persone in costume tradizionale.

Per quanto riguarda la mia corsa, sono giunto alla Mezza con un tempo di 2h11', assolutamente non paragonabile né a New York (2h05') né tantomano a Milano (1h59'), ma malgrado l'andatura lenta, Davide e il vento che, pur essendo fastidioso, consentiva di non percepire il caldo, ero già piuttosto stanco e non stavo benissimo: soffrivo di un malessere diffuso, con un po' di mal di testa a fare da contorno a una situazione fisica non brillante. Ma tenevo duro: dopo aver mollato Davide e gli altri del gruppetto, mi ero accodato ai 2 pace maker delle 4h30' e riuscivo a tenerli bene. Ma non avevo fatto i conti con la salita di Solfanuccio che si affronta intorno al 25° km: un tratto di circa 1,3 km in ascesa costante, che sembra non finire mai e per giunta affrontato con vento contrario. Ho dovuto mollare il gruppo delle 4h30' e fare da solo salendo molto lentamente perché ero proprio stanco e provato.

Fortunatamente, dopo S. Costanzo e un altro paio di salite brevi, si affronta un'altra lunga ma dolce salita che conduce su una collina dove si transita al 30° km e da lì il percorso subisce un brusco cambiamento: le verdi colline marchigiane lasciano il posto a un panorama mozzafiato sul mare azzurro del tratto tra Fano e Torrette e in lontananza cominciano a vedersi il centro e il porto di Fano.

Lì comincia una lunga discesa di circa 1 km che porta a livello del mare e dal quel momento in poi il percorso è "piatto" se si eccettuano due cavalcavia da superare e il passaggio nel centro storico di Fano, in leggera salita.

A quel punto mancano ancora più di 10 km che ho affrontato a passo decisamente lento, alternando una corsetta leggera ad alcuni tratti al passo. Tra il 34° e il 35° km, come se non bastassero tutte le altre salite, si affronta un tratto di circa 800 m di sterrato nel greto del fiume Metauro e ovviamente le gambe, già molto provate, non ringraziano...

Al km 37 il percorso esce sul lungomare di Fano e poi, al 39° circa, rientra nel centro storico, in leggera salita. Quasi al 41° km si sale su una passerella sopraelevata che costeggia tutto il porto e da cui si domina completamente. Il traguardo è lì sotto, ma manca ancora un km: circa 500 m sopra la passerella e poi altri 500 a livello delle banchine della darsena turistica, dove sono ormeggiati yacht lussuosissimi. Ormai ero lanciato e ho anche superato un po' di persone che mi avevano passato alcuni km prima. L'arrivo è davvero ben fatto: si affronta l'ultima curva verso destra a circa 50 m dallo striscione e gli ultimi metri sono bordati dalle balaustre che però sono vicine tra loro, cosicché la folla è vicina ai partecipanti e crea un effetto di condivisione e partecipazione molto intenso.

Sono arrivato alle 13.48 a braccia alzate, con lo speaker che mi ha salutato dicendo al microfono "Complimenti anche all'Ing. Stefano Gentilini, pettorale n. 478, che ha concluso la sua prova...!!!". Ing. Gentilini?!?!? Eh sì, siccome la ColleMar-athon vale come campionato italiano di Maratona per Ingegneri, Architetti e Geometri, mi ero iscritto come Ingegnere... Che soddisfazione! Addirittura l'arrivo personalizzato!

Dopo aver ricevuto la medaglia da parte di alcuni ragazzi che sostavano dopo l'arrivo mi sono diretto al ristoro per rinfrescarmi e bere qualcosa anche perché mi sentivo davvero provato e stanchissimo. Il tempo di salutare mio cugino Massimo venuto da Senigallia per vedere il mio arrivo e poi ho ritirato la borsa e mi sono diretto alle docce dove sono riuscito a lavarmi e cambiarmi.

Il pasta party purtroppo non me lo sono goduto perché il treno per Milano partiva alle 15.11 dalla stazione di Fano, distante dall'arrivo circa 3 km che ho percorso camminando (e chi riusciva più a correre?) e mangiando nel frattempo il piatto di pasta e l'enorme panino previsto per tutti i partecipanti.

Sono salito sul treno dove credo di essermi addormentato dopo non più di 1 minuto...

Fin qui la cronaca. Ma permettetemi alcuni commenti.

Dicevo all'inizio della qualità dell'organizzazione: la ColleMar-athon ha già una fortuna e cioè quella di disputarsi su un percorso bellissimo, vario e suggestivo che va dalle verdissime colline dell'entroterra marchigiano all'azzurro del mare passando per castelli, borghi medioevali, siti panoramici, la spiaggia e il porto di Fano, etc..

Ma gli organizzatori sono davvero bravissimi, perché rendono questa corsa bellissima sotto l'aspetto dei servizi offerti: neanche a New York mi sono sentito così curato… Perfetto il pullman da Fano a Barchi, ampi spogliatoi, caffè espresso prima della partenza (e quando mai???), un volontario prima della partenza che mi ha chiesto "Tutto OK? Hai bisogno di qualcosa?" docce calde, massaggi e pranzo per tutti alla fine, bel pacco gara… Dicono che le cose ben fatte si riconoscano dai dettagli: beh, qui è stato tutto curatissimo, compreso il cerimoniale all'arrivo, dove la medaglia non viene semplicemente consegnata (in una bustina di plastica, sigh...) come purtroppo avviene in gare ben più blasonate come la Stramilano agonistica, ma messa al collo di ogni arrivato, a cui non viene fatto mancare neanche il "Bravo, congratulazioni!"

Al di là della prestazione non brillante, la forma fisica non ottimale e il tempo finale ben lontano da New York e Milano ma che mi interessava relativamente, è stata una corsa stupenda: una bella giornata di sole spesa in luoghi bellissimi che mi hanno spesso fatto anche emozionare mentre correvo.

A volte, quando mi chiedono perché mi sia messo a correre a 40 anni suonati e mi sottoponga alla fatica degli allenamenti, a sveglie all'alba anche alla Domenica e a sforzi certamente non "normali", non ho la prontezza per rispondere e colgo quel sottile velo di compatimento e di sufficienza negli occhi del mio interlocutore.
Da adesso in avanti, quando mi porranno la stessa domanda, saprò cosa rispondere: se correre significa anche passare giornate come quella della ColleMar-athon la mia risposta sarà "Perché non dovrei farlo?"

Ciao, Cor(r)o.
PS: per vedere foto, video, leggere commenti e notizie sulla ColleMar-athon il sito giusto è http://www.collemar-athon.com

martedì 28 aprile 2009

Sostegno invisibile



Per tutti i 42 km ricordati che in tanti, con il pensiero, ti spingeranno fino al traguardo.

fave

lunedì 27 aprile 2009

Sempre caro mi fu quest'ermo colle (e questo mare)...

Senza essere blasfemi scomodando il sommo Leopardi, eccoci arrivati alla settimana della ColleMar-athon.

Domenica sarò sulla linea di partenza col pettorale n. 478. Cosa succederà dopo non è dato saperlo. Ce la metterò tutta, indubbiamente. Ma la mia scarsa preparazione attuale unita a un po' di tensione che sta progressivamente crescendo potrebbero giocarmi brutti scherzi. Obiettivo, come già dichiarato, arrivare a completare i 42,195 km senza alcuna velleità di tempo, ma col solo scopo di godermi (spero) una bella giornata e una bella corsa lungo le strade della "mia" terra marchigiana.

Le premesse ci sono tutte: il percorso è - a detta dei partecipanti degli anni scorsi - tra i più belli d'Italia, l'organizzazione pare abbia preparato diverse sorprese per i numerosi iscritti, che quest'anno toccheranno quota 1000 con un incremento di quasi 300 rispetto all'edizione 2008 e infine, se Dio vuole, il tempo previsto per il week-end prossimo sembra essere bello dopo i nubifragi di questi giorni.

Intanto ieri ho completato l'ultimo "lunghino" pre-Maratona: 18,1 km a 5'47" di media (facendo 2 volte il percorso "VerdePisello" qui a Buccinasco) ancora una volta corsi sotto l'acqua che evidentemente è una costante di questa stagione. Buone reazioni anche se sono arrivato a casa che avrei potuto strizzarmi tanto ero inzuppato.

Domani, se riesco, ultima seduta di ripetute 8x400 m a 4'40"/km e Venerdì ultimi 5-6 km ad andatura tranquilla per scaldare i muscoli, che spero di riuscire a correre sul lungomare di Senigallia.

Poi, Domenica alle 9, colpo di bombarda medioevale a segnare il via della corsa che addirittura, verso il 5° km, passa nelle segrete del castello di Mondavio, per l'occasione presidiate da figuranti in maschera con tanto di armature e alabarde.

Inizierò a passo molto blando, intorno ai 6'15"/km. Il percorso è difficile, pieno di insidiosi saliscendi e quindi non devo strafare, devo conservare ogni energia per i 10 km finali, quando dovrò supplire alla mia scarsa preparazione con tutto ciò che di fisico e mentale mi rimarrà.
All'arrivo è previsto un pasta-party che è stato descritto come sontuoso, con spaghetti ai frutti di mare, vincisgrassi - le tipiche lasagne marchigiane - e altre numerose leccornìe, che spero coronino 4 ore e mezza (almeno!) di una bella e divertente corsa.

A presto!
Cor(r)o.

lunedì 20 aprile 2009

Scende la pioggia...


Ieri ho corso l'ultimo "lunghissimo" prima della ColleMar-athon: 32 km annunciati (in realtà poco più di 30) alla StraTicino, una tapasciata con partenza e arrivo nel centro di Pavia con percorso che si snoda nella ricca campagna pavese, quasi sempre lungo gli argini del fiume che dà il nome alla corsa.
Bello il percorso, numerosi e ricchissimi i ristori, situati ogni circa 5 km. Nell'ultimo di questi, localizzato sotto l'arcata di un ponte sul Ticino a circa 3 km dall'arrivo, una tavolata imbandita degna più di un ricevimento nuziale che di un rifornimento per runner a corto di energie... un menu completo con bruschette di ogni tipo compreso il caviale e il paté di tartufo, funghi e verdure sott'olio, affettati misti, formaggi locali e poi una sezione di dolci che non avrebbe sfigurato nella vetrina in una pasticceria: biscotti da the, pasticcini, torte varie... il tutto "innaffiato" da diversi tipi di vini rossi e bianchi, prosecchi e bibite varie. Insomma, se non fosse che mancava poco all'arrivo mi sarei fermato a fare bisboccia con i numerosi podisti che sostavano al ristoro probabilmente avendo partecipato alla corsa conoscendone il lato gastronomico più che quello sportivo e naturalistico.
In definitiva una bella corsa, purtroppo rovinata dalla pioggia battente che non ci ha risparmiato neanche un secondo dalla partenza e per le tre ore successive. Conseguenza dell'acqua che cadeva copiosa fin dalla notte precedente il fango di cui era ricchissimo il percorso e che mi sono ritrovato dappertutto al termine della corsa; le mie povere scarpe nuove acquistate meno di un mese fa alla fine sembravano essere state indossate durante un'esercitazione di marines più che durante una corsa domenicale.
Per quanto riguarda il contenuto sportivo, 30,3 km corsi in 2h56'30" fanno una media di 5'50" che non è certo da buttare considerato il momento di forma non brillante e che mi hanno "fatto morale" in vista della sempre più vicina 42 km del 3 Maggio.
Domenica prossima il programma prevede uno "scarico" per non appesantire il fisico con una distanza di circa 15-18 km. Non sembrano esserci tapasciate interessanti in programma per cui è probabile che farò un paio di giri del "Verde Pisello" qui a Buccinasco.
Fave e Massimo dovrebbero essersi ripresi dopo gli acciacchi per cui spero di non dover affrontare da solo l'ultima fatica pre-Maratona.
Ciao, Cor(r)o

martedì 14 aprile 2009

Pain is temporary, pride is forever...


Non me li ricordavo così, evidentemente mi ero scordato cosa si prova. E' pur vero che quelli che avevo sperimentato erano mitigati dall'euforia post-Maratona, ma ne avevo perso il ricordo.

A cosa mi sto riferendo? Beh, semplicemente ai dolori alle gambe dopo una corsa oltre i propri limiti del momento.

Ieri ho fortissimamente voluto correre oltre i 30 km. Era da Novembre che non arrivavo a questa distanza, ma avendo la ColleMar-athon fra 3 settimane non avevo altra scelta per spingermi così avanti. Sarà forse stato il percorso con tantissimi saliscendi, sarà forse l'effetto della carenza di abitudine alla distanza, insomma, oggi faccio fatica a mettere un piede davanti all'altro e scendere le scale è un supplizio vero...

31,5 km a circa 6'25"/km. Risultato pessimo se si considerano le ultime uscite (tranne l'ultima della Stramilano competitiva). Eccezionale se invece si pensa che dopo soli 15 km ero già stanco sia fisicamente sia mentalmente e che ho più volte pensato di fermarmi, tenendo duro non tanto con le gambe ma con la testa che continuava a mandare chiarissimi messaggi suggerendo a chiare lettere di porre fine al supplizio.

Non so se sia stato un allenamento per il fisico (speriamo) in chiave ColleMar-athon. Certamente lo è stato per la testa che ha dovuto sopportare almeno 1 ora di vera fatica e di sofferenza per giungere alla fine. Sono ormai anch'io d'accordo che per correre una Maratona bisogna allenare assiduamente sia il corpo sia la testa e ieri ho optato per la seconda soluzione.

Speriamo sia servita. Intanto Domenica 19/04 si va a Pavia per la StraTicino, ultimo lunghissimo (32 km) prima del 3 Maggio. Mi hanno detto che l'ambiente dovrebbe aiutare perché si corre per un lungo tratto sull'argine del fiume su terreni ben battuti e con un panorama molto vario e mai monotono.

Comincia a montare un po' di inquietudine per il 3 Maggio. Ormai è chiaro, sono ben distante dalla forma che avevo a Ottobre 2008 e devo cercare di far leva non tanto sulla preparazione fisica quanto su quella mentale. "Parti piano!!!" sarà il motto che dovrò ripetermi fino alla nausea. Poi, dopo i 30 km, si vedrà. Ammesso di arrivarci con ancora un po' di energie residue, vedremo se riuscirò a dare una piccola acceleratina.
OK, è tutto. Adesso farò fatica ad alzarmi dalla sedia, ma tanto "Pain is temporary..."
Ciao, Cor(r)o.

giovedì 9 aprile 2009

Countdowns...

Ragazzi, con tutti 'sti conti alla rovescia il rischio che si corre è quello di rincitrullire!
Eppure sono lì a segnare il passo, a darci il tempo e a ricordarci a quali imprese saremo chiamati nei prossimi mesi.
Cominciamo a guardarli, ma non per sentire il peso e l'ansia della prestazione che si avvicina inesorabilmente bensì per percepire il tempo che passa e ci porterà a correre in luoghi bellissimi e carichi di storia e di fascino non solo dal punto di vista artistico e paesaggistico ma anche se guardati dalla prospettiva di noi runner.

-23 alla ColleMar-athon!!!

Ciao, Cor(r)o.

mercoledì 8 aprile 2009

Up's & down's


E' proprio destino che questo sport, così impegnativo e faticoso per il fisico, sia tale anche dal punto di vista mentale e psicologico.

Ero reduce da una magnifica Mezza Maratona di Vigevano del 29/03 corsa con Massimo battendo il mio record di 4'30" in 1h54'51" (media 5'26"/km). A rendere ancor più significativo questo risultato il fatto che si fosse corsa sotto la pioggia battente dal primo all'ultimo metro e con un percorso in parte su strade sterrate e piene di pozzanghere e di fango.

Una settimana dopo, con il sole e sulle strade interamente asfaltate della Stramilano competitiva, sulla stessa distanza, cosa accade? Accade che una temperatura certamente non favorevole alla corsa e probabilmente un caffé macchiato preso 10 min prima di iniziare e piazzatosi sullo stomaco mi abbiano costretto a lasciar andare Fave, fermarmi dopo soli 9 km per camminare un po' e a proseguire una sofferenza durata in totale 2h14'33".

Come dire, dalle stelle alle stalle... Dalla sensazione di sentirsi quasi onnipotenti e di avere tutto il mondo sotto le scarpe da running al chiedersi se abbia senso continuare a soffrire così tanto come Domenica...

Questi sono i tipici alti e bassi di questo sport, che peraltro lo rendono magnifico.

Non si lotta solo contro la fatica fisica, ma anche contro la testa e la mente che a volte suggeriscono di lanciarsi in imprese leggendarie e solo qualche giorno dopo spingono per suggerire di fermarsi e di smettere...

Il non assecondare questi pensieri fa parte di quell'equilibrio mentale che credo sia uno dei più grandi benefici di questo e di tutti gli altri sport.

Cor(r)o.

PS: mancano solo 24 gg alla ColleMar-athon e, malgrado so che dovrò lottare contro la carenza di preparazione e la fatica, non vedo l'ora di correrla...

domenica 5 aprile 2009

Ecco la foto


Obiettivi dichiarati ieri centrati.
A testimonianza la foto a ricordo della partecipazione alla nostra prima Stramilano competitiva.
Il tempo, con il cronometro da fermare sotto le 2 ore, era probabilmente il terzo obiettivo che invece non è stato raggiunto.
Se può bastare come scusa, il caldo di questa mattina a Milano e quattro gocce di pioggia cadute verso le 10, hanno contribuito alla formazione di un clima umido tropicale che non aiutava certo a correre.
Noi ci abbiamo anche messo del nostro con un abbigliamento forse più adatto ad affrontare temperature polari ...
Ciao, alla prossima,
fave

sabato 4 aprile 2009

Ansia da debutto


Poche ore alla stramilano 2009.
E' vero, non è debutto, ma è debutto nel 2009.
Non è neanche la prima volta come a NY, ma è la prima volta in una mezza ufficiale.
Sono stati superati e dimenticati per tanti motivi i proclami della mezza fatta in meno di 1h42' (ma ci arriveremo ...)
Un po' di ansia c'è.
Basta a giustificarla una preparazione sommaria e una serie di acciacchi alle articolazioni che mi accompagnano da qualche mese?

I km di allenamento da inizio anno sono pochi; 165 di corsa, mai più di 15 consecutivi.
70 a nuoto e quindi molti di più che di corsa, fatte le debite proporzioni, tanto che le previsioni di pioggia per domani non mi turbano.
Anche qualche sporadico cross training con la bicicletta come ieri sera quando, preso veramente dall’ansia di debutto per domenica, ho lasciato a casa l’auto e sono andato al Centro Stramilano in Duomo (a ritirare il pettorale) e poi a casa della nonna (a ritirare la figlia) per complessivi 15 km o poco più.

Da quest'anno tengo una sorta di diario con descrizione degli allenamenti settimanali; solo una volta con 8 km a 5'47'' di media mi sono spinto sotto la soglia dei 6 min/km.
Mi fa quindi sorridere la tattica di gara che mi ha proposto in settimana Cor(r)o: "... Fave, direi di partire a 5'45'' e poi vediamo come butta ..."
Certo con solo due obiettivi dichiarati per la corsa, quello un po' snob di essere presenti alla Stramilano competitiva e non più a quella dei 50.000, e con l'altro, segreto, di scattare una nuova foto che possa sostituire quella del 2008 allegata, tutto può accadere.
Buona notte,

fave

domenica 15 marzo 2009

42@42 and beyond...

Ciao a tutti,

dopo 2 mesi dall'ultimo post eccomi di nuovo. Il tempo è sempre meno e l'alimentazione del blog è un po' scesa di priorità... Comunque, eccomi qua. Ora che fuori le temperature si fanno un po' più miti dopo questo lungo e incredibilmente rigido inverno, comincia a riaffiorare la voglia di uscire e di correre. Non che mi sia fermato, intendiamoci. Solo che da Gennaio in avanti sono uscito solo durante i week end e quindi mai più di un paio di volte a settimana e adesso, invece, occorre darsi da fare per arrivare preparati agli obiettivi del 2009, ormai - almeno per quanto mi riguarda - decisi.
Si va oltre, oltre il 2008 del debutto nella corsa e della New York City Marathon, della grande fatica per trasformarsi da sedentario a runner, delle sveglie di domenica alle 6 per non beccare il caldo, oltre il progetto 42@42 (che peraltro cambia il logo ma rimane inalterato nello spirito e negli scopi), oltre le tapasciate primaverili e quelle autunnali...
Si riparte da dove ci eravamo lasciati, con la voglia di rimettersi in discussione e di ripartire con altrettanto impegno e determinazione, decisi a raggiungere gli obiettivi 2009...

Quali? Cancellata per mancanza di preparazione e di allenamenti mirati la Maratona di Roma del 22/03, la vera stagione runneristica si aprirà con la Mezza di Vigevano il 29/03.

Da lì in avanti sarà un susseguirsi serrato di appuntamenti, di cui elenco i più importanti:

In mezzo tante tante tapasciate domenicali (già domenica scorsa abbiamo corso la prima della stagione a Gaggiano (21 km) e stamattina la seconda a Tavazzano (24 km).

Insomma, una stagione intensa e ricca di belle corse tra cui spiccano la ColleMar-athon, una 42 km tra le verdi colline marchigiane e il mare su strade che conosco bene e a pochi kilometri dal luogo dove sta un pezzo di cuore (Senigallia) e la Cortina-Dobbiaco, una splendida - a detta di chi l'ha corsa negli anni scorsi - 30 km immersa nelle Dolomiti.

Poi, da Settembre, il programma dice 3 maratone in 3 mesi. So che è molto ambizioso, vedremo se riuscirò a starci dentro. Confido nel fatto di potermi allenare bene durante l'estate, con un po' più di tempo a disposizione e condizioni meteo favorevoli.

Obiettivo neanche tanto sottaciuto, al di là di fare 4 Maratone in un anno, lo scendere sotto le 4 ore in una di queste: è un po' la vera prova del runner e ci voglio provare. Maratona candidata non la ColleMar-athon, dove arriverò non certo preparatissimo, ma la Maratona del Lago di Garda, dotata di un tracciato non proprio filante ma neanche difficile. Il periodo è ideale (27/09) perché il grande caldo dovrebbe essere terminato e spero di uscire dall'estate ben allenato e pronto all'impresa. Non dovessi riuscire lì, tenterò a Milano, dotata di un tracciato considerato "il più veloce d'Italia" perché privo di qualsiasi salita a parte i due cavalcavia di P.le Cuoco e P.le delle Milizie, peraltro brevi.

Per quanto riguarda la ColleMar-athon che si correrà a inizio Maggio l'obiettivo è arrivare in fondo senza grandi traumi: ho voglia di correrla perché si disputa sulle belle strade dell'entroterra marchigiano e passa in luoghi che conosco bene perché a due passi da Senigallia. Parte da Barchi, uno splendido paesino rimasto com'era nel Medioevo, dotato di una cinta muraria da cui si può osservare un bellissimo panorama che nei giorni limpidi comprende il mare, situato a circa 30 km. La partenza è a circa 350 metri s.l.m. ma il percorso si snoda tra i caratteristici saliscendi collinari marchigiani e transita a Mondavio, bellissimo paese/castello arroccato su una collina e poi a Orciano, S. Giorgio, Piagge, Cerasa, S. Costanzo per arrivare poi a Fano proprio al porto. Il percorso è difficile: è vero che il dislivello assoluto è di 350 metri in discesa, ma è pieno di saliscendi che rompono il fiato e le gambe. Va beh, ci voglio provare, è troppo l'affetto per quei luoghi per cui voglio a tutti i costi esserci; tra l'altro è la Maratona su cui si disputa il Campionato Italiano per gli Ingegneri, gli Architetti e i Geometri e quindi c'è una ragione in più per esserci. Non arriverò preparatissimo, ma non importa: obiettivo arrivare in fondo correndo senza subire grandi traumi se non, ovviamente, la stanchezza e il mal di gambe, tipici del dopo-Maratona.

Se per qualche ragione non dovessi riuscire a correrla, c'è la possibilità di "sostituirla" con la Night Marathon di Jesolo del 23/05, curiosa perché si corre in notturna con partenza alle ore 20.

Ok, mi sembra di aver detto tutto per il momento.

A presto, come al solito di corsa.

Ciao, Cor(r)o.

venerdì 2 gennaio 2009

Nuovo anno, nuovi obiettivi...


Innanzitutto Buon Anno a tutti!!!

Abbiamo abbandonato il ns. blog per un po' ma adesso vorremmo iniziare a rialimentarlo.

Il 2008 si è concluso e ha portato con sé un grande numero di esperienze e di ricordi - a cominciare dalla New York City Marathon del 2 Novembre.

Ma il 2009 è appena iniziato e con esso anche la volontà di fare progetti relativi alla corsa.

Proprio ieri siamo usciti con Giò e Massimo per una corsetta da 12 km alle 5 del pomeriggio, con una temperatura esterna intorno agli 0 °C. Un gran freddo ma anche bellissime sensazioni per una corsa svoltasi tra via Gallarate, il Monte Stella e il Parco di Trenno. Volevamo iniziare il 2009 con una corsa che fosse di buon auspicio per il nuovo anno. Così è stato, siamo andati tranquilli e abbiamo anche percorso un tratto all'interno di Trenno dove per il buio e la foschia la visibilità era davvero scarsa e ci faceva correre "alla cieca" senza avere una meta precisa. Bella corsa davvero!


E il 2009? Beh, ancora non ci siamo davvero accordati: diciamo che le tappe condivise e sulle quali siamo già d'accordo sono la Stramilano competitiva (Mezza Maratona) del 5 Aprile e molto probabilmente di nuovo la Milano City Marathon del 22 Novembre. Per il resto stiamo ancora discutendo con sul tavolo le seguenti proposte:


  • Maratona di Roma del 22 Marzo - caldeggiata da me

  • Cortina d'Ampezzo-Dobbiaco del 31 Maggio - caldeggiata da Fave e da me

  • una Maratona di inizio Autunno (Venezia?)

Credo che per la maratona di Roma - ammesso di decidere di partecipare - sarò da solo: cade in un momento non particolarmente favorevole, che presuppone una preparazione invernale e per affrontarla con i giusti allenamenti, avendo nelle gambe il fondo giusto e avendo macinato i km necessari bisognerà iniziare con le vere sedute di allenamento non oltre metà Gennaio, cosa certamente non facile per il freddo, il poco tempo a disposizione, etc..


Per quanto riguarda la Stramilano Fave preme per darci come obiettivo di tempo finale 1h42', un po' per richiamare il progetto 42@42 e un po' per darci un target davvero molto impegnativo: significa infatti correre i 21,1 km del percorso a una media di 4'50"/km, cosa che in questo momento considero assolutamente fuori dalla mia portata.


E' altresì chiaro che Stramilano in 1h 42' e Maratona di Roma sono due obiettivi incompatibili per le due diversissime preparazioni che occorrerà impostare. Comunque staremo a vedere.


OK, mi interessava solo rialimentare con un post il blog: per il momento è tutto.


Auguro a tutti un 2009 brillante sotto ogni profilo e sempre più "DI CORSA"...


Ciao, Ste.

lunedì 24 novembre 2008

E sono 2...!


Eccomi qui a raccontare la Milano City Marathon di ieri.

Inizio subito col tempo: 4h18'46", circa 2 minuti in meno rispetto al tempo di New York.

Un successo, dunque: certamente sì, per me il successo è quello di finire la Maratona che, ormai ho imparato, non è affatto uno scherzo. In termini di tempo finale, invece, probabilmente avrei potuto fare di più, ma tant'è...

Fino al 25 km viaggiavo come un treno, a media ben sotto quella che mi ero dato per concludere:
  • 57'00" ai 10 km (media 5'42"/km)
  • 1h 59'16" alla Mezza (media 5'38"/km)
  • 2h51'49" ai 30 km (media 5'43"/km)

Ero lanciatissimo e stavo bene e addirittura nel retrocervello avevo anche un pensierino di chiudere sotto le 4h.

Ricontrollando i parziali del Garmin ho fatto un tratto (tra il 10° e il 18° km) a 5'30"/km ma "in scioltezza", senza nessun problema. Ma evidentemente lì mi sono "spremuto" troppo e l'ho pagata dopo.

E poi? E' successo che in tutto il tratto a partire dal 20° km, quando il percorso si è riimmesso sulla circolare (viale Tibaldi), e fino al 32° km compreso, spirava un vento gelido contrario alla direzione di marcia e intorno al 28° km ho iniziato a sentire crampi allo stomaco (probabilmente per il freddo) e le gambe che, piano piano, spingevano sempre meno. Ho cercato di mantenere una velocità intorno ai 6'/km ma progressivamente ho dovuto rallentare e ho corso gli ultimi 12 km in 1h27', tempo che neanche quando ho iniziato a fare 12 km di seguito (in Aprile di quest'anno) ho mai fatto.

In particolare gli ultimi 6 km sono stati una vera sofferenza: le gambe non ne volevano più sapere di andare e il cervello cercava ogni appiglio per suggerire un dignitoso ritiro. Ho dovuto fare appello a non so quali energie mentali per automotivarmi a non mollare e ad arrivare in fondo, anche quando mi si è parato davanti il tratto rettilineo di C.so Sempione che mi ha ricordato le vecchie Stramilano, quando pareva che quel rettilineo non dovesse mai terminare...

Sono comunque molto soddisfatto: correre 2 Maratone in 3 settimane è una cosa che non pensavo di poter chiedere alle mie povere gambe e poi, nonostante tutto, sono sceso sotto il tempo di NY e quindi un piccolo miglioramento c'è stato.

Credo di aver capito anche il motivo della stanchezza dal 30° in avanti: sono partito troppo forte e alla fine l'ho pagata. La prossima volta devo impormi di partire più lento e di finire in progressione, come ho fatto alla Milano-Pavia di Settembre: lì ero partito a 6'/km e avevo viaggiato a 5'55" fino ai 25 km per poi scendere a 5'45" dal 25° al 30° e a 5'35" negli ultimi 3 km ma con grande naturalezza malgrado i km fossero comunque molti (33).

Già, la prossima volta... Non so ancora quali saranno gli obiettivi del 2009, dobbiamo ancora discuterne con Fave, Goby, Massimo, Giò e chiunque vorrà aggregarsi.

Devo dire che per il fascino della città non mi spiacerebbe correre la Maratona di Roma il 22 Marzo, ma voglio avere un calendario completo delle gare del 2009 per poter decidere.

Per il momento posso affermare che il 2008, corsisticamente parlando, si chiude qui. E' stato un anno speso molto a correre e anche costato molta molta fatica fisica e mentale. Adesso è necessario un periodo di riposo e di scarico. Ciò non significa che smetterò completamente di correre, ma voglio farlo con maggior equilibrio e senza la "foga" che ha caratterizzato gli ultimi mesi. Un paio di uscite a settimana (una durante il week-end e una il mercoledì o il giovedì) mi consentiranno di non perdere la forma ma anche di non forzare e di ripresentarmi all'inizio della nuova stagione senza dover ricominciare tutto daccapo.

Continuate a seguirci sul blog: proseguiremo comunque il nostro viaggio DI CORSA...

Ciao, Stefano.

sabato 22 novembre 2008

Cor(r)i Cor(r)o anche per noi domenica

Passo questa mano ...

Confesso che domenica scorsa, dopo 2 settimane di stop anche a causa di qualche acciacco articolare, sono uscito la mattina presto per una corsetta in centro.
Una decina di km a ritmo tranquillo, 6min/km di media, con il non dichiarato obiettivo di testare la condizione generale a una settimana dalla maratona di Milano e, magari, tornare a casa con l’asso nella manica da giocare con una iscrizione dell’ultimo minuto…

Durante la corsa ho avvertito un po’ di fastidio alla caviglia che però ho associato a ruggine residua ancora da smaltire.
Invece sia nel pomeriggio che soprattutto in questi giorni, ho avuto qualche problema a camminare e guidare per una infiammazione al tendine d’achille della gamba sinistra.

Non sono un medico, ma credo di aver imparato ad ascoltare i segnali del mio corpo.

Il riposo sarà necessario, anche se spero per un breve periodo, e il ghiaccio e l'arnica medicine quotidiane per qualche tempo.
Credo quindi di poter affermare che la mia stagione 2008 si è conclusa con la maratona di NY.

Adesso è tempo di studiare il calendario 2009, decidere cosa fare a 43 anni, da grandi, e programmare insieme al gruppo, che spero cresca di numero, l’attività per l’anno prossimo.
Per quanto riguarda NY non sono mai riuscito a postare un vero commento dopo la maratona, vuoi per pigrizia o forse perché tutte le volte che ho iniziato a scrivere qualcosa, mi sono perso a ricordare quei momenti ad occhi aperti.
Il post di Cor(r)o, peraltro, meglio non poteva descrivere la "nostra" maratona, dalla sveglia alle 5 fino al rientro a tarda sera in albergo.
Se posso aggiungere qualcosa di personale, invece, il ricordo più forte è quello di aver corso tutti i 42 km con la sensazione di essere invincibile e la convinzione che lo scorso 2 novembre niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi daVerrazzano a Central Park.

Dopo i primi 15-20 km poi, complice il fatto di essere partiti con l'utima ondata e di avere più o meno quarantamila persone davanti, ho corso con la sensazione di fare un percorso ad ostacoli o uno slalom verso il traguardo, dove gli ostacoli o i paletti da superare erano tutti quelli che mi correvano davanti.
Forse, nel delirio di onnipotenza che mi stava possedendo, ho visto veramente cartelli come quello della foto sotto e non mi sono solo sognato di incontrarli lungo la strada grazie allo straordinario incitamento della folla ai bordi delle strade, incessante dal primo all'ultimo metro della maratona.
Chi come Cor(r)o mi ha poi visto all'arrivo a Central Park, può a ragione ricordare come una banalissima bottiglietta di Gatorade ghiacciato, bevuta tutta d'un fiato dopo il traguardo, mi abbia riportato con i piedi per terra e alla mia condizione di uomo normale e quindi vulnerabile.
Ci vediamo domenica mattina per le strade di Milano a tifare Cor(r)o.
Tutti presenti, a parte Gobi, unico assente giustificato perché deve postare.
Ciao, fave.